Dichiarazione congiunta del segretario generale Uil Emilia Romagna, Giuliano Zignani e del segretario Uiltemp Emilia Romagna, Michele Bertaccini su lavoratori con contratto di somministrazione
Siamo nel pieno di una grande crisi sanitaria a cui fa eco una grande crisi economica e sociale. Purtroppo oggi nessuno è escluso dalle difficoltà. Nella nostra regione il lavoro somministrato e con esso le più svariate Agenzie per Il Lavoro sono presenti in ogni settore e zona territoriale.
Per anni la somministrazione è stata solo la porta d’ingresso mentre oggi rappresenta una situazione costante per tantissimi lavoratori.
Al momento l’Emilia Romagna risulta essere tra le prime regioni per numero di lavoratori somministrati e le casse integrazione anche in questo settore sono oramai esplose in tutta le regione.
Il mondo della somministrazione è composto anche da tanti contratti a tempo determinato e anche per loro è necessario che le agenzie attivino tutti gli strumenti disponibili.
La natura eccezionale delle misure previste dal “cura Italia”, come tali strutturate su logiche ben diverse da quelle delle ordinare Cig, impone di valutare gli ambiti applicativi in un ottica massimamente espansiva, volta a preservare tanto la tenuta del tessuto produttivo quanto la più ampia continuità reddituale per il maggior numero di lavoratori possibile.
La scadenza di un contratto rappresenta molto spesso la fine di un percorso ad ostacoli fatto di sacrifici ed impegno. Non possiamo lasciare nessuno indietro.
Rileviamo inoltre, come non manchino in questa fase apprezzabili iniziative da parte di numerose aziende e agenzie volte a riconoscere, nelle più svariate forme, incentivi e sostegni ai propri dipendenti. Difficile pensare che, se si riconosce qualcosa ad un lavoratore, si possa escludere il collega con cui ogni giorno si lavora fianco a fianco solo perché inquadrato con una diversa formula contrattuale. Aziende e soprattutto agenzie che dovessero trovarsi in tali contesti ci auguriamo si adoperino per non creare incomprensibili discriminazioni».