Dichiarazione congiunta delle segreterie di Filcams Cgil; Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Bologna su licenziamento collettivo Clarins
A qualche settimana dall’avvio della procedura di licenziamento collettivo la multinazionale francese é ancora molto distante dall’intesa con i sindacati.
La vertenza prevede un esubero di 40 lavoratori (35 sulla sede e 5 sul territorio nazionale) pari ad un terzo dei dipendenti totali della sede italiana di Clarins, sita a Villanova di Castenaso (Bo), e arriva a seguito di un accordo commerciale tra il gruppo Clarins ed il colosso del Beauty L’Oréal.
La cessione da parte di Clarins del ramo fragranze (Azzaro e Mugler) a L’Oréal ha sicuramente rappresentato per il Gruppo Clarins un’opportunità economica di rilievo. Infatti, pur non essendo stato reso noto l’importo della transazione, é facile presumere che la cessione di una divisione che nel 2018 rappresentava per Clarins un fatturato pari a 340 milioni di euro dovrebbe aver fruttato un importo coerente con quel volume di fatturato.
Clarins Italia Spa ed il Gruppo Clarins sono pertanto economicamente “in salute”, non certo in crisi.
Nonostante ciò al tavolo del confronto con le organizzazioni sindacali si fatica a trovare una soluzione coerente con questi dati economici. Le proposte finora avanzate dall’azienda per addivenire alla definizione di un accordo sono state infatti ritenute dai lavoratori stessi e dai loro rappresentanti del tutto insufficienti, anche sotto l’aspetto di soluzioni alternative ai licenziamenti.
Appare pertanto quanto meno insolito che la trattativa si svolga esattamente con le stesse modalità adottate in situazioni analoghe da aziende in crisi. Inoltre l’Azienda ha tuttora affidato parte dei servizi,quali il magazzino, a Società Esterne!
Occorrono fatti e non parole!!
I lavoratori riuniti in assemblea a sostegno della prosecuzione del confronto hanno quindi dato mandato alle organizzazioni sindacali dei dichiarare lo stato di agitazione e di mettere in atto tutto ciò che sarà necessario per salvaguardare occupazione e diritti di tutti».