27 gennaio Giornata della Memoria: per non dimenticare mai!!!
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
La foto è stata scattata da Wilhelm Brasse, “il fotografo di Auschwitz”. Brasse era un internato: polacco, non ebreo, ma avverso all’arruolamento nella Wehrmacht. E’ riuscito a non finire nel forno crematorio grazie alla sua professione. Internato nel 1941 col numero 3444, Brasse per cinque anni si vide sfilare davanti i volti e i corpi di migliaia e migliaia di persone, per lo più ebrei da fotografare in tre posizioni (profilo, di fronte e in posizione obliqua).
Brasse disobbedì all’ordine dei nazisti di bruciare tutto l’archivio di foto e negativi. Nascose la maggior parte delle sue 50.000 circa immagini nei dormitori e le fa pervenire alla Resistenza, tanto che furono recuperate dai sovietici e conservate al museo di Auschwitz.