Dichiarazione congiunta di Cgil-Cisl-Uil Emilia Romagna; Filcams-Fisascat-Uiltucs Emilia Romagna; Flc Cgil-Cisl Scuola-Uil Scuola Emilia Romagna; Fp Cgil: Uiltrasporti Emilia Romagna
Da diversi mesi stiamo seguendo la vicenda dell’internalizzazione del personale degli appalti storici nella scuola: 11.507 unità lavorative, sul piano nazionale, dal 1 gennaio 2020 dovrebbero per legge entrare nell’organico scolastico; la data prevista è alle porte ma ancora lontane sono le soluzioni per tutto il personale coinvolto, ad oggi sono infatti oltre 16.000 i lavoratori interessati dal processo di internalizzazione.
L’internalizzazione è una battaglia storica del sindacato ed è un fatto positivo per le lavoratrici e i lavoratori interessati ma anche per la comunità educante. Purtroppo da un lato i posti accantonati non garantiscono tutti i lavoratori, dall’altro lato solo una parte di essi avrà i requisiti necessari per l’internalizzazione ma lo scarto tra coloro che hanno i requisiti previsti dalle norme e coloro che questi requisiti non li hanno è troppo alto.
Concreto è il rischio di licenziamenti di massa che le imprese di pulizia hanno già annunciato.
Siamo di fronte ad una grave irresponsabilità del governo che nonostante le ripetute e pressanti richieste dei Sindacati, ancora non attiva il tavolo interministeriale per consentire continuità di reddito e di occupazione non solo agli 11.507 che entreranno nella scuola ma anche agli altri lavoratori che non rientrando in quel numero e che rischiano di essere espulsi dal lavoro dopo anni di continuità di servizio con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Non basta avere definito nel decreto attuativo della legge alcune importanti soluzioni come l’utilizzo del part time, il conteggio dei periodi di sospensione dell’attività nel calcolo dei 10 anni necessari ai fini dell’anzianità e valutare l’ipotesi di mobilità interprovinciale: se a livello nazionale i lavoratori coinvolti negli appalti si ipotizza siano 16.263 a fronte di 11.507 posti accantonati, in Emilia Romagna sono circa 800 a fronte di un accantonamento di posti per la scuola pari a 550.
- Sì all’inclusione
- Sì alla continuità di reddito e di lavoro per tutti
- No all’interruzione del rapporto di lavoro per circa 5000 lavoratori
Per questo
Venerdì 22 Novembre 2019 alle 10.30 a Bologna – Piazza Roosevelt – Presidio unitario dei lavoratori degli appalti storici della scuola
In tale occasione una delegazione sindacale verrà ricevuta dal Prefetto a cui consegnerà il documento con le nostre richieste chiedendo che il Governo dia immediate risposte.