Dichiarazione congiunta delle segreterie provinciali di Filcams -Cgil; Fisascat Cisl e UilTucs Uil
Per la terza volta in poco più di un anno, dopo gli scioperi dell’1 e 2 agosto, gli addetti alla sicurezza privata in tutta Italia dichiarano lo sciopero per l’intero settore.
Il 6 settembre 2019 toccherà agli addetti della sicurezza privata operanti presso i siti aereoportuali: trattasi di una “coda” prodottasi per effetto dell’applicazione della legge che garantisce i sevizi minimi essenziali, la quale non ha consentito presso questi ambiti di scioperare i primi due giorni di agosto.
Dopo 42 mesi dalla scadenza del CCNL della vigilanza e di trattative per il rinnovo che si sono dimostrate dilatorie e inaccettabili, il confronto con le associazioni datoriali, nonostante le proposte concrete ed equilibrate fatte dalle OOSS, ad oggi non ha ancora portato alla definizioni di soluzioni su punti cruciali come, incrementi salariali, cambi appalto, classificazione del personale, salute e sicurezza.
Di converso le associazioni datoriali nell’ultimo incontro tenutosi nella giornata del 22 luglio si sono presentati al tavolo proponendo, in un assurdo gioco al rialzo, richieste inammissibili, quali:
- L’inserimento del lavoro intermittente (lavoro a chiamata)
- prestazione di lavoro giornaliero fino a 13 ore
- possibilità di effettuare una giornata di riposo settimanale ogni 13 giorni
- una riduzione sostanziale dei riposi
- possibilità di aumentare i contratti a termine ed i contratti cosiddetti interinali
- un aumento salariale di 40 €, senza nessun riconoscimento economico per il periodo pregresso
Risulta poi incomprensibile come in un settore strategico per la sicurezza dei cittadini e delle istituzioni, dove le politiche di dumping contrattuale sono all’ordine del giorno, le parti datoriali continuino a non comprendere che solo un contratto nazionale che si applichi a tutti gli addetti del settore della sicurezza possa garantire la sopravvivenza dell’intero sistema.
Un settore dimenticato anche dalle istituzioni: infatti, si riaccende l’attenzione degli organi di Stato e dell’opinione pubblica in genere solo in occasione della proclamazione di uno sciopero, sebbene si dichiari a gran voce che questa attività sia indispensabile ed essenziale per il bene della collettività!
Per queste ragioni le organizzazioni sindacali di categoria hanno proclamato sciopero già nei 1 e 2 agosto, ed ora in data 6 settembre 2019, invitando tutti i lavoratori del settore della vigilanza impiegati in aeroporto ad astenersi dalla prestazione lavorativa per l’intera giornata.
Questo vuol dire che le lavoratrici ed i lavoratori hanno alzato la testa e che sono pronti a proseguire la mobilitazione per avere “dignità, rispetto e regole”»