Dichiarazione congiunta Filcams Cgil; Fisascat Cisl; Uiltucs Uil su lavoratori della mensa del carcere di Bologna
Il carcere terra di nessuno…Non c’è pace per i lavoratori e le lavoratrici del carcere di Bologna. Voltaire diceva: ‘’Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione’’. Il 28 giugno 2019 dalle 10 alle 12 nello spazio antistante la Casa Circondariale di Bologna in via del Gomito 2 si terrà un presidio unitario dei lavoratori e delle lavoratrici della mensa del carcere di Bologna per far luce in questa terra di nessuno.
Il Ministero della Giustizia continua da anni ad appaltare il servizio di Ristorazione della Polizia Penitenziaria del carcere di Bologna ad aziende che manifestano, come tratto comune, la mancata erogazione degli stipendi ai lavoratori. Procedere con appalti dove dietro l’offerta economicamente più vantaggiosa si nasconde il massimo ribasso, equivale a scaricare sui lavoratori il rischio d’impresa.
I lavoratori e le lavoratrici della mensa del carcere di Bologna, dopo aver atteso anni per vedere riconosciuti gli stipendi ed aver atteso inutilmente i loro Tfr, oggi si vedono anche negare la possibilità di essere impiegati nell’appalto dove prestano servizio da anni, in barba alle norme del Contratto Collettivo Nazionale di riferimento. Pensiamo che tutto questo non sia più tollerabile soprattutto in un appalto pubblico!
Serenissima Ristorazione S.P.A non ha intenzione di assumere i lavoratori e le lavoratrici del plesso nonostante le clausole sociali, strumentalizzando la difficile situazione lasciata dalla società Food & Facility che ha gestito l’appalto, omettendo il pagamento degli stipendi, fino a marzo 2019. Serenissima infatti considera la sospensione dell’appalto e quindi dei lavoratori, avvenuta negli ultimi due mesi per le inadempienze perpetrate da Food & Facility, un’utile e vantaggiosa scusa per sottrarsi agli obblighi contrattuali che prevedono l’assunzione delle lavoratrici e dei lavoratori impiegate presso la mensa del carcere.
Quindi oltre il danno, la beffa, ma le organizzazioni sindacali non ci stanno! E domani, venerdì 28 giugno, saremo di nuovo in strada con le lavoratrici ed i lavoratori per rivendicare i loro diritti!»