Dichiaraione congiunta delle segreteria di Bologna di Cgil-Cisl-Uil su Magneti Marelli CGIL CISL UIL
Le OO.SS. hanno organizzato, come tutti gli anni, la commemorazione all’interno della Magneti Marelli di Bologna, in ricordo della scomparsa di Gualtiero Marzocchi, operaio e partigiano ucciso dai tedeschi durante la lotta di Resistenza contro il nazifascismo.
Come sempre sono stati invitati, ospiti esterni, in questo caso, come tutti gli anni, un rappresentante dell’Anpi di Bologna e l’Assessore Marco Lombardo in rappresentanza del Sindaco e del Comune di Bologna.
L’azienda per la prima volta, ha negato l’accesso agli ospiti istituzionali, impedendo il normale svolgimento commemorativo, strumentalizzando incomprensibilmente il fatto che gli ospiti non sono dirigenti sindacali e quindi rientranti nell’art. 20 dello Statuto dei Lavoratori legge 300/70.
Abbiamo chiesto all’azienda di rivedere la posizione, con una lettera inviata giorni fa, senza risposta, confermando la scelta scellerata che denunciamo.
L’attuale Direzione aziendale della Magneti Marelli passerà alla storia, di Bologna e della Repubblica italiana per avere impedito il normale svolgimento della manifestazione.
Viene da chiederci perché per decenni la commemorazione si sia svolta alla presenza di rappresentanti dell’Anpi, delle Istituzioni, docenti universitari, costituzionalisti, storici.
Adesso improvvisamente tutto ciò non è più possibile.
A giudizio di Cgil,Cisl, Uil di Bologna e Area Metropolitana, tale comportamento è frutto di un atto di arroganza, di insulto alla lotta contro il nazifascismo, una mortificazione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, uno schiaffo alla Comunità bolognese, medaglia d’oro della Resistenza e una mancanza di rispetto nei confronti delle Istituzioni locali.
Si potrebbe definire un capolavoro di isolamento, dal contesto sociale e dalla storia stessa dell’azienda (Weber poi Magneti Marelli comunque Fiat oggi Fca)».