Dichiarazione congiunta Mirella Collina (Cgil Imola); Danilo Francesconi (Cisl Area Metropolitana Bolognese) e Giuseppe Rago (Uil Imola)
Apprendiamo dalla stampa e dai social che la Giunta comunale di Imola ha deciso di aumentare l’addizionale Irpef dallo 0,65% allo 0,80%. Una scelta presa senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, che ovviamente non condividiamo, perché non essendo una tassa progressiva colpirà maggiormente i redditi medio-bassi e peserà prevalentemente sui lavoratori dipendenti e pensionati.
Il Sindaco e la sua Giunta, per di più, non sono neppure informati sugli accordi sindacali rinnovati di anno in anno per tutelare le fasce più deboli. Fino al 2018, infatti, l’accordo prevedeva una soglia Isee fissata a 14.000 euro, per la restituzione dell’addizionale Irpef. Soglia che l’Amministrazione comunale ha deciso di abbassare a 10.000 euro, riducendo così la platea delle famiglie che ne poteva usufruire.
Glielo avremmo potuto far notare, se solo avesse convocato le organizzazioni sindacali prima di comunicare un simile provvedimento, tanto più che l’incontro per discutere del bilancio nel suo complesso è in programma la prossima settimana, martedì 26 febbraio.
A dicembre il sindaco aveva dichiarato che non avrebbe aumentato le tasse ai cittadini e siamo convinti che le minori entrate non siano state una sorpresa. I conti dovevano già essere delineati. Oggi invece descrive una situazione disastrosa. A questo punto siamo preoccupati per le risorse che questa Amministrazione deciderà di destinare al sociale, ai servizi, alle famiglie meno abbienti.
Ricordiamo a questa Giunta che il confronto con le parti sociali va fatto preventivamente e non dopo aver assunto decisioni che vanno a colpire i redditi delle famiglie, contrariamente a quello che era stato sostenuto solo pochi mesi fa.
Ma abbiamo imparato che le promesse lasciano il tempo che trovano».