Dichiarazione congiunta Filcams Cgil – Fisascat Cisl – Uiltucs Uil Emilia Romagna e Fp Cgil – Fns Cisl – Uil Penitenziari Emilia Romagna
La situazione delle mense ubicate nelle carceri dei territori di Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ferrara è oltre al limite della sostenibilità.
I lavoratori ad oggi non hanno ancora ricevuto da Food&Facility la retribuzione di dicembre 2018 e gennaio 2019, oltre che essere ancora in attesa delle spettanze da parte dell’azienda Sybaris, facente parte anch’essa del Consorzio Unilabor ed uscita a marzo 2018 dall’appalto, di tre ratei di tredicesima e del trattamento di fine rapporto. Gli stessi lavoratori hanno dovuto ricorrere nell’ambito delle procedure fallimentari di JD Service nel 2017 per ottenere il trattamento di fine rapporto. Anche questa ditta faceva parte del Consorzio Unilabor.
Gli stessi lavoratori dell’Emilia Romagna hanno scritto una lettera al Ministero della Giustizia e al Provveditorato regionale facendo un appello accorato perché vi sia l’immediato pagamento. Non ci sono più le condizioni per proseguire, manca la merce, le mense non ricevono la giusta manutenzione, i lavoratori sono lasciati allo sbando, la stessa Food&Facility da dicembre ha spento i telefoni. Il servizio nei fatti non è più garantito, ledendo così anche il diritto dei poliziotti penitenziari ad avere un pasto certo e di qualità. Cosa si aspetta?
E’ per queste ragioni che è urgente che il Committente intervenga con l’immediato pagamento in sostituzione degli stipendi mancanti, come anche non è più rinviabile la revoca urgente dell’appalto a Unilabor e l’affidamento diretto ad una ditta che abbia le giuste credenziali per garantire la qualità del servizio e il pagamento degli addetti occupati nel servizio mensa.
Il Ministero della Giustizia continua da anni ad appaltare il servizio di ristorazione per la polizia penitenziaria ad aziende che manifestano come tratto comune, non solo in Emilia Romagna, la mancata erogazione degli stipendi ai lavoratori. E’ ora di dire basta!
Chiediamo risposte certe, per i lavoratori delle mense e per i lavoratori che a quel servizio hanno diritto».