Dichiarazione congiunta di Sonia Sovilla e Alessio Festi, Fatima Mochrik, Carmelo Massari e Roberto Rinaldi delle segreterie Cgil-Cisl-Uil dell’area metropolitana bolognese
Il nostro giudizio è nettissimo: il cosiddetto “Decreto Salvini” che presenta contenuti di dubbia costituzionalità e senza dubbio ne tradisce i principi, colpisce in maniera grave il positivo modello che le amministrazioni territoriali, promossa e sostenuta dal sindacato confederale, hanno costruito in questi anni sull’accoglienza e l’integrazione dei migranti. Sistema non basato su logiche assistenzialiste ma sulla costruzione di reale autonomia dei singoli e delle famiglie.
Inoltre vengono colpiti diritti fondamentali come quello di manifestare il dissenso pubblicamente. Siamo in presenza di un provvedimento che restringe gli spazi di libertà, che rischia di peggiorare la qualità della nostra democrazia.
Si colpisce inoltre il lavoro di centinaia di lavoratrici e lavoratori del settore, di alta professionalità e specializzazione, che costituiscono un patrimonio fondamentale per l’intero territorio della Città Metropolitana di Bologna. In larga parte giovani che hanno creduto fortemente nella costruzione di una società aperta ed inclusiva, e che sono completamente privi, tra l’altro, di ammortizzatori sociali e di sostegni al reddito, con il serio rischio, come sta già avvenendo, di essere espulsi dal mondo del lavoro.
Come Cgil-Cisl-Uil siamo fortemente preoccupati delle conseguenze di questo atto del Governo, per questo abbiamo formalmente richiesto al Sindaco Metropolitano Merola e al Presidente della Conferenza Socio Sanitaria Barigazzi di avviare un confronto con il Sindacato Confederale, Prefettura, associazioni datoriali e cooperative sociali / realtà dell’accoglienza per verificare concretamente tutte le possibilità di neutralizzare gli effetti del Decreto, per salvaguardare il modello di accoglienza e di integrazione messo in campo dalle Istituzioni Locali e per difendere il lavoro delle operatrici e degli operatori del settore.
Inoltre, per le ragioni sopra esposte, Cgil-Cisl-Uil saranno in campo, con lavoratrici e lavoratori, con tutte le Amministrazioni Locali che contrasteranno il Decreto, con tutti i soggetti e le associazioni che si stanno mobilitando, per dimostrare un esplicito dissenso alle norme in esso contenute, con la ferma convinzione che una società aperta, inclusiva, eguale ed accogliente è la migliore e unica risposta alla legittima richiesta di sicurezza di cittadine e cittadini».