Dichiarazione congiunta delle segreterie provinciali Filt-Cgil; Fit-Cisl; UilTrasporti; Faisa-Cisl; Ugl
La legge di stabilità mette a serio rischio la già bassa velocità commerciale degli autobus in città. Un comma della legge di stabilità di recentissima approvazione prevede la possibilità – per i titolari di mezzi elettrici, ibridi, metano e gpl – di poter accedere liberamente nelle zone a traffico limitato e pedonali.
Il comma 103 prevede in termini generici auto “ecologiche” senza che via sia un distinguo tra i mezzi ecologici medesimi e suprattutto senza fare specifiche su quali siano le zone accessibili o meno. Oltre ad una “invasione” di auto nel centro storico assisteremmo ad una caduta libera del trasporto pubblico cittadino: le stime parlano di almeno 100.000 potenziali auto interessate dal provvedimento, circa il 20% dell’attuale parco auto circolante!!!
L’effetto sul trasporto cittadino sarebbe insostenibile nel quadro della viabilità bolognese già fortemente congestionata, non solo nelle zone nevralgiche della città e nelle arterie principali, ma anche nelle zone di periferia. E’ da oltre un anno che le organizzazioni sindacali hanno avviato un tavolo tecnico col Comune di Bologna proprio per cercare di risolvere alcune delle oltre 100 criticità – che determinano grandi rallentamenti e ritardi del trasporto pubblico – all’Amministrazione comunale.
Proprio in data odierna sarà inoltrata una nuova richiesta di incontro al Comune di Bologna per dare maggiore impulso al tavolo tecnico perché gli interventi sino ad ora adottati da soli non bastano. In questi mesi abbiamo assistito al proliferare di nuovi semafori e riduzione di carreggiate.
Tornare a rendere accessibile le aree a traffico limitato, in particolar modo nei centri storici, significherà mettere una pietra tombale alla mobilità bolognese senza più via di ritorno! Come sempre ribadito dalle scriventi organizzazioni sindacali è necessario destinare ed investire risorse sul trasporto pubblico locale per incentivare al meglio l’utilizzo del mezzo collettivo a scapito del mezzo privato. Pertanto chiediamo che il Governo intervenga nei tempi più celeri possibili modificando e chiarendo meglio il comma 103 della legge di Stabilità.