Il Giudice del Tribunale di Bologna ha condannato, con decreto emesso lo scorso primo agosto 2018, l’istituto di vigilanza Sicuritalia per attività antisindacale, responsabile di aver precettato unilateralmente e in modo ingiustificato alcune guardie giurate in occasione dello sciopero nazionale per il rinnovo del contratto nazionale attribuendosi una facoltà che la legge riserva di norma solo alle Prefetture.
La sentenza si aggiunge ad altre due emesse dal Tribunale di Milano, per lo stesso motivo, lo scorso mese di luglio.
In data 4 maggio 2018 le Segreterie Nazionali di Filcams-Cgil; Fisascat-Cisl; UilTucs avevano indetto lo sciopero generale del settore della vigilanza privata per il rinnovo del Ccnl, già scaduto da oltre 30 mesi, preoccupandosi di avviare preventivamente tutte le procedure imposte dalla cosiddetta legge 146/90 che regolamenta l’astensione dal lavoro nei servizi minimi garantiti quali ad esempio – in ambito di vigilanza privata – i servizi di piantonamento a presidio delle centrali nucleari, delle centrali elettriche oppure delle raffinerie, così da consentire a tutti gli altri lavoratori del settore di aderire all’iniziativa di astensione dalla prestazione lavorativa.
Tuttavia, sebbene fossero chiare le regole del gioco -commentano Filcams-Cgil; Fisascat-Cisl; UilTucs di Bologna – Sicuritalia ha deciso di andare al di là di quanto consentito dalla legge e dal contratto nazionale decidendo inspiegabilmente di negare ad alcune guardie giurate di Bologna il diritto allo sciopero. La sentenza a firma del Presidente del Tribunale del Lavoro di Bologna conferma che le nostre rivendicazioni non solo erano fondate e la nostra indignazione fosse legittima, ma soprattutto è stato ristabilito il diritto allo sciopero anche in un settore, come la vigilanza privata, già fin troppo bistrattato e considerato il fanalino di coda della filiera della sicurezza”.
Sicuritalia inoltre è stata anche condannata dal Giudice del Lavoro alla pubblicazione e alle relative spese, del decreto di condanna sui quotidiani La Repubblica e Il Corriere di Bologna che, secondo quanto riferito dall’azienda, dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.