Il 27 giugno 2018, si è tenuto l’incontro, con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTrasporti Emilia Romagna, finalizzato al passaggio dei lavoratori nel cambio di appalto per le pulizie dei treni Tper, che avverrà il 1° luglio 2018, con l’uscita di Kdm Global Service and Safety e l’ingresso di tre aziende costituitesi in ati: Miorelli Service S.p.A., B. & B. Service Società Cooperativa, Multiservice Società Cooperativa a responsabilità limitata.
Nessuna concreta garanzia è emersa per la salvaguardia di tutti i 38 i lavoratori occupati da Kdm Global Service and Safety nell’appalto in scadenza, di questi 10 a tempo determinato.
Le aziende subentranti si sono presentate senza un piano di gestione dell’appalto, indicando che avrebbero assunto ex novo, con la perdita di diritti maturati – economici e normativi – 25 dei 38 lavoratori occupati nell’appalto, senza indicare, a 3 giorni dal subentro, nemmeno la suddivisione organizzativa tra le aziende dell’Ati, chi avrebbe fatto cosa, dove tra le provincie interessate Fe- Bo, e chi avrebbe assunto chi.
Non è stata inoltre indicata alcuna garanzia concreta per il personale a tempo determinato che, va precisato, risulta strutturale ed indispensabile per il funzionamento del servizio e che oggi, alla soglia del raggiungimento dei limiti per la stabilizzazione, si ritrova nuovamente senza alcuna garanzia di occupazione, e comunque nella migliore delle ipotesi a dover ricominciare da zero in una costante precarietà.
Il sistema degli appalti, tra cui anche quelli ferroviari, non può fondarsi su precarietà e costante ribasso delle condizioni retributive dei dipendenti. Per questo le Organizzazioni sindacali hanno chiesto e chiederanno il rispetto degli accordi regionali a partire dal Patto per il Lavoro sottoscritto con la Regione Emilia Romagna e del Protocollo sul trasporto pubblico locale che forniscono le regole per dare tutele e garanzie ai lavoratori occupati negli appalti.
Tper, azienda a partecipazione interamente pubblica, che vede tra i soci al 46% la Regione Emilia-Romagna e al 48% complessivamente il Comune di Bologna e la città Metropolitana non può disattendere l’applicazione di tali accordi.
Non è possibile che negli appalti, in particolare quelli ferroviari, alla base delle procedure ci siano affidamento di lotti messi a gara con ribassi eccessivi, cambi continui delle imprese alle quali vengono affidati i servizi, la mancata applicazione delle clausole sociali e occupazionali.
Per queste ragioni viene proclamato già dalla giornata odierna lo stato di agitazione dei lavoratori dell’appalto Tper con richiesta immediata di convocazione da parte della Regione Emilia Romagna di tutti i soggetti interessati.