Oggi Cgil,Cisl, Uil dell’Emilia Romagna e Confindustria Emilia Romagna hanno sottoscritto un importante accordo per la prevenzione e per il contrasto alle molestie e violenza nei luoghi di lavoro.
A siglare questo importante documento per la Uil ER e Bo, Giuseppina Morolli, segretaria confederale Uil ER e Bo e coordinatrice commissione Pari opportunità della UIL regionale.
L’accordo prende come riferimento l’Accordo quadro europeo sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro sottoscritto il 26 aprile 2007 dalle parti sociali e tutta la normativa nazionale e regionale che affronta queste tematiche.
Viene ribadito che ogni atto o comportamento molesto o violento sul luogo di lavoro è inaccettabile che la dignità di chi lavora non può essere violata e che le molestie o la violenza subite devono essere denunciate.
Le parti si impegnano a:
- promuovere l’adozione della dichiarazione di inaccettabilità di comportamenti molesti e violenti nelle imprese, nelle aziende, nei luoghi di lavoro;
- dare la massima diffusione dell’Accordo regionale nei territori e nei luoghi di lavoro, anche attraverso la contrattazione di secondo livello;
- promuovere attività di informazione e formazione finanziate anche da risorse pubbliche e di Foncoop, rivolte ai vari soggetti del mondo del lavoro (dirigenti, lavoratrici e lavoratori, Rls, ecc) allo scopo di prevenire l’insorgenza del fenomeno e di diffondere maggiore consapevolezza e discernimento dei comportamenti a rischio;
- adottare misure organizzative per la prevenzione e la cessazione di eventuali casi di molestie e violenza, anche da parte di terzi (clienti, fornitori ecc);
- garantire la tutela delle vittime di molestie e violenza in ambiente di lavoro.
L’’accordo individua anche una rete regionale di sostegno per le vittime che potranno liberamente rivolgersi per ricevere aiuto alla rete delle Consigliere di parità e ai servizi dedicati di ascolto e supporto presto attivi presso i consultori delle Ausl.
Inoltre le parti si impegnano a promuovere presso i datori di lavoro l’inserimento lavorativo di chi segue un percorso di uscita dalla violenza di genere, a sostegno dell’autonomia economica.